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Larderello: cosa vedere e fare nella città dei soffioni

larderello soffioni
In Italia

Larderello è una frazione di Pomarance, comune che si trova in provincia di Pisa. Conta 850 abitanti ed è conosciuta per i soffioni boraciferi, ossia delle emissioni violente dal suolo o da perforazioni artificiali, di vapore acqueo ad alta temperatura e alta pressione.


I soffioni boraciferi a Larderello

Il nome di Larderello deriva da François Jacques de Larderel, ingegnere di Livorno con origini francesi che, per primo, ebbe l’idea di sfruttare i soffioni boraciferi. Prima di allora, infatti, a partire dal Medioevo, il territorio dell’attuale Valle del Diavolo era incontaminato.

Con il nome di Valle del Diavolo si indica tutta la zona dei soffioni boraciferi di Larderello; il nome evoca il paesaggio dominato da queste colonne che rilasciano nell’aria il tipico odore di zolfo, ma è dovuto anche a un’origine letteraria. Dante Alighieri, infatti, prese ispirazione da questo luogo per narrare la cantica dell’Inferno, della Divina Commedia.


soffioni boraciferi a larderello

La composizione dei soffioni boraciferi di Larderello è data dal vapore acqueo per il 95% e, per il restante 5%, da idrogeno solforato, metano, anidride carbonica, ammoniaca, mercurio, sali di boro e arsenico. La temperatura dei soffioni boraciferi può raggiungere i 130-160 °C, mentre la pressione è compresa tra 4 e 14 atmosfere e le emissioni vanno dalle 15 alle 350 tonnellate di vapore ogni ora.

All’inizio del Novecento, Larderello divenne il primo paese in cui si produceva energia elettrica sfruttando l’energia geotermica. Tutto il territorio fu chiamato il “villaggio operaio”, grazie alla nascita di un paese molto ricco, tutto ciò soprattutto grazie all’intervento del principe Piero Ginori-Conti.


Oltre ai celebri soffioni, vi consigliamo di non lasciarvi sfuggire il lagone, ossia una manifestazione del terreno che consiste nell’emissione di fluido caldo con molti sali minerali e che sembra un grande lago naturale.

Vi sono, inoltre, le fumarole e le putizze, che indicano degli scorci del terreno da cui esce il gas ad alte temperature. La differenza sta nel fatto che, quando vi è un’alta quantità di acido solfidrico, si parla di putizza.


La centrale geotermica di Larderello

La frazione di Larderello è in parte di proprietà dell’Enel e produce circa il 10% del fabbisogno energetico geotermico del mondo, illuminando milioni di case italiane. Oggi sul territorio si trovano circa 30 centrali elettriche, che sono alimentate dalla potenza del vapore prelevato dal sottosuolo.

centrale geotermica di larderello


L’area delle centrali geotermiche di Larderello ha un basso impatto ambientale e soddisfa un quarto del fabbisogno energetico dell’intera Toscana. Le centrali geotermiche funzionano grazie a una serie di vapordotti intrecciati, che prendono il vapore sprigionato dai soffioni e lo convogliano verso la centrale. Ecco, quindi, che potrete osservare delle colonne di vapore bianco che escono dalle fessure del terreno e dalle torri delle centrali.

Se avete voglia di visitare una centrale geotermica, quella di Pianacce ha un percorso pensato appositamente per i visitatori liberi. All’interno potrete capire tutto il funzionamento di una centrale di questo tipo.

Vi segnaliamo, inoltre, la presenza di due geomusei, che sono il Museo della Geotermia di Larderello, che racconta la nascita delle centrali e il nuovo Museo delle Energie del Territorio di Radicondoli, che è considerato il simbolo dell’espansione geotermica di questa zona.

La geotermia è nota per essere una fonte di energia rinnovabile a basso impatto, però non può essere rinnovata all’infinito perché dipende dalle acque che raggiungono la profondità. Inoltre, non è vero che l’impatto ambientale sia così basso, in quanto già dopo la costruzione molti operai di Larderello si ammalarono di asbestosi. Questo fu dovuto all’utilizzo dei rivestimenti di amianto all’interno dei vapordotti.

Le terme di Larderello

In tutto il territorio di Larderello si trovano delle piccole sorgenti termali, conosciute fin dall’epoca degli Etruschi. Tra le più famose in passato, ricordiamo le Terme delle Galleraie, a Siena, che oggi sono chiuse.

Nella località di Sasso Pisano si trovano delle terme naturali e non affollate come le altre sorgenti, perché meno conosciute e, di conseguenza, in grado di offrire un relax maggiore. Sasso Pisano è un piccolo borgo che si trova nel comune di Montecatini Val di Cecina, nella Maremma Pisana. Qui vi sono:

  • le “Bagnore”, antiche terme di origine etrusco-romana scoperte in anni recenti, con due vasche naturali;
  • i Lavatoi del Cimitero, con acqua calda termale a 36 °C.

Le vasche sono piccole e possono contenere al massimo 5 persone, proprio perché le sorgenti termali di Larderello hanno dimensioni minori. Inoltre, accanto al Campo Sportivo di Sasso Pisano, c’è Il Biolago Acqua Harda, dove potrete rilassarvi e fare il bagno in acqua termale, senza spendere troppo.

 

Foto | © stock.adobe


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