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Le meravigliose grotte di Dio: un viaggio nelle chiese rupestri della Puglia

grotte di dio a Mottola, Puglia
In Italia

Le Grotte di Dio in Puglia sono affascinanti chiese rupestri che raccontano storie di fede e arte attraverso i secoli.


La Puglia, con la sua ricca storia e le sue tradizioni radicate, è una regione che non smette mai di stupire. Tra le sue meraviglie nascoste, le Grotte di Dio rappresentano un gioiello di rara bellezza. Queste chiese rupestri, scavate nella roccia, sono testimoni di un passato lontano e affascinante, dove l’arte e la fede si fondono in un racconto senza tempo.

Dove si trovano le grotte di Dio?

Le Grotte di Dio si trovano a Mottola, in Provincia di Taranto, nella regione Puglia. Sono situate nelle campagne del territorio di Mottola e rappresentano un insieme di chiese rupestri scavate nella roccia. Questa zona, ricca di storia e tradizioni, offre ai visitatori un’esperienza unica, permettendo di immergersi in un’atmosfera di altri tempi. La posizione delle grotte, immerse nella natura e lontane dal caos delle città, le rende particolarmente affascinanti e misteriose.

Le chiese rupestri di Mottola


Le grotte di Dio rappresentano un patrimonio inestimabile per la Puglia e per l’Italia, offrendo una testimonianza unica dell’arte e della spiritualità del passato. Vediamo nel dettaglio le caratteristiche delle chiese più importanti.

  • Chiesa di Santa Margherita (o Marina): è scavata sulla parete della lama Casalrotto e ha una planimetria insolita. È dedicata a Santa Margherita, poiché al suo interno vi è un affresco che la ritrae. Questa santa è la protettrice delle gestanti. Dalla chiesa, è possibile accedere a una grotta funeraria con altari al suo interno. Gli affreschi rappresentano figure della patrona, la vita di San Nicola e il suo miracolo più celebre: la dote per il maritaggio per permettere a tre donne ridotte alla povertà di evitare la prostituzione. Vi sono anche rappresentazioni dell’Arcangelo Gabriele, della Madonna in trono con bambino e del martirio di Santa Margherita.
  • Chiesa di San Nicola di Myra: questa chiesa rupestre viene spesso definita come la “Cappella Sistina delle chiese rupestri nel Mezzogiorno d’Italia”. Conserva affreschi di diverse epoche e di derivazione sia latina che orientale. Tra gli affreschi più notevoli, vi sono quelli che raffigurano San Nicola, Basilio, Pelagia, Giuliano, Pietro, Giorgio, Elena e Michele. Un affresco di particolare bellezza raffigura la Crocifissione di Cristo e dei ladroni. Un altro affresco raro e di derivazione bizantina rappresenta la Vergine con Anapeson, il Bambino insonne.
  • Chiesa di San Gregorio: questa chiesa presenta solo tre affreschi significativi. Il più maestoso raffigura Cristo Pantocratore, mentre un altro mostra San Nicola benedicente. Infine, vi è un dittico che raffigura la Vergine con il Bambino e San Bartolomeo Apostolo.
  • Chiesa di Sant’Angelo: è l’unica in Italia su due piani ipogei. Ha un atrio scoperto e una piccola celletta che un tempo era utilizzata come riparo per il custode. La chiesa presenta tre absidi e tre navate. Gli affreschi di questa chiesa erano in tempere e, a causa delle infiltrazioni d’acqua, si sono deteriorati nel tempo. Tuttavia, uno degli affreschi più caratteristici rappresenta Gesù con uno sguardo severo e fronte corrugata. Al piano superiore, invece, vi è un affresco di San Pietro.

Grotte di Dio: storia e origine del nome

Le chiese rupestri di Mottola risalgono a un periodo compreso tra l’XI e il XIV secolo. Sono famose per la loro architettura unica e per gli affreschi che adornano le loro pareti. Questi affreschi rappresentano vari santi e scene religiose e sono un esempio prezioso dell’arte rupestre della regione.

Queste chiese, come molte altre in Puglia, sono state create in un periodo in cui la regione era attraversata da vari movimenti monastici. Questi monaci cercavano luoghi isolati e tranquilli per la meditazione e la preghiera, e le grotte naturali offrivano il rifugio perfetto. Con il tempo, queste grotte sono state trasformate in luoghi di culto, con l’aggiunta di altari, nicchie e affreschi.


Il nome “Grotte di Dio”, invece, ha origine da un articolo pubblicato nel 1987 sulla rivista “Bell’Italia”. Questo articolo parlava delle belle chiese rupestri di Mottola e il titolo “Le Grotte di Dio” fu considerato particolarmente accattivante. Da allora, questo nome è stato adottato per promuovere turisticamente questi luoghi sacri e affascinanti.

Visitare le Grotte di Dio è un’esperienza indimenticabile. Molte persone che hanno avuto la fortuna di esplorare questi luoghi sacri ne parlano come di un viaggio nel tempo, dove si può sentire la presenza di secoli di storia e fede.


Foto | Facebook.com


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