Scopri il Lago di Tovel, gioiello delle Dolomiti di Brenta, tra natura incontaminata, trekking ed emozionanti leggende.
Nascosto tra le cime silenziose delle Dolomiti di Brenta, c’è un angolo che pare uscito da un racconto sussurrato al crepuscolo: il Lago di Tovel. Chi ci arriva, magari un po’ per caso o seguendo un consiglio, si ritrova davanti a un’acqua trasparente come vetro, incastonata tra abeti altissimi e pareti di roccia che sembrano vegliare su tutto. Ma attenzione, la calma apparente può ingannare. Questo lago, così quieto all’apparenza, racchiude storie dimenticate, leggende sospese e una natura che parla forte, anche senza dire una parola.
Un tempo il lago si tingeva di rosso. No, non è una leggenda metropolitana, ma un fenomeno naturale che ha affascinato intere generazioni. E anche se oggi non accade più, resta l’incanto di un luogo che sembra parlare direttamente all’anima.
Lago di Tovel, tra trekking, orsi e paesaggi da cartolina
Dici “Tovel” e pensi subito alla natura incontaminata. Non è certo un caso se lo chiamano uno dei laghi più affascinanti dell’arco alpino. Il Lago di Tovel, con i suoi oltre 370 mila metri quadrati, ha un modo tutto suo di incantare chi arriva fin qui. Ogni momento della giornata, ogni stagione, regala un volto nuovo: dalla luce calda dell’alba alle sfumature dorate del tramonto.
E poi c’è quel momento, magari quando tutto tace e l’aria è ferma, in cui l’acqua diventa uno specchio perfetto. Le montagne si riflettono lì dentro come in una fotografia capovolta, e per un attimo non sai più dove finisce il cielo e dove comincia la terra. Sembra quasi irreale. In estate, il sentiero che circonda il lago diventa il percorso ideale per chi cerca una camminata semplice ma immersiva: circa un’ora e mezza tra abeti, ruscelli e incontri ravvicinati con la fauna selvatica.
Non è raro, infatti, che tra gli alberi compaia un orso bruno. Il Lago di Tovel è anche chiamato “Lago degli Orsi“, proprio per la presenza di questi maestosi abitanti dei boschi. Tranquillo: vederli non è comune, ma sapere che ci sono aggiunge un pizzico di emozione in più.
Il misterioso fenomeno del lago rosso e la leggenda di Tresenga
Hai mai sentito parlare di un lago che si colora di rosso? Fino al 1964, al culmine dell’estate, le acque del Lago di Tovel si tingevano di una tonalità intensa, quasi surreale. L’effetto era talmente spettacolare da sembrare uscito da un sogno. Ma cosa lo provocava davvero?
Per anni si è pensato fosse dovuto a un’alga, il Glenodinium sanguineum, capace di produrre pigmenti rossi. Poi, grazie a studi più recenti dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, si è scoperto che il responsabile era un altro piccolo organismo: la Tovellia sanguinea. O meglio, un mix di alghe microscopiche, alcune delle quali ancora oggi poco conosciute. Una sorta di alchimia naturale che oggi non si manifesta più, probabilmente a causa di cambiamenti ambientali e dell’equilibrio biologico del lago.
Ma come sempre, la scienza non è l’unica a raccontare questa storia. La leggenda della Regina Tresenga aggiunge un velo di mistero. Si dice che la sovrana, rifiutando un matrimonio imposto, fu vittima di una battaglia sanguinosa proprio sulle rive del lago. Il rosso delle acque? Il segno del suo coraggio e della sua triste fine. Suggestione o verità? A ciascuno la propria interpretazione.
Come raggiungere il Lago di Tovel: info utili e consigli
Raggiungere il Lago di Tovel è più semplice di quanto sembri, e già il tragitto ha qualcosa di magico. Si parte da Tuenno, un borgo tranquillo incastonato in Val di Non. Da lì, basta seguire la SP14 che si arrampica dolcemente tra i boschi della Val di Tovel, regalando qua e là scorci che fanno venire voglia di fermarsi a ogni curva.
Nei mesi estivi, per evitare troppe auto e godersi la montagna in modo più sereno, entra in funzione un servizio navetta pratico e puntuale: parte da Tuenno e ti lascia proprio nei pressi del lago. Comodo, no? E soprattutto una scelta più amica dell’ambiente.
Chi ama camminare può scegliere un’alternativa più “selvaggia”: il sentiero delle Glare. Un percorso un po’ più tosto, certo, ma decisamente affascinante. Si parte sempre nei pressi della SP14, ma da lì si prosegue a piedi tra massi erratici, tronchi muschiati e silenzi pieni di natura. Ogni passo è una piccola scoperta.
Lago di Tovel: quando la natura diventa poesia
A volte capita di trovarsi in un posto e sentire, senza sapere bene perché, che lì c’è qualcosa di speciale. Il Lago di Tovel fa proprio questo effetto. Sarà per il silenzio che avvolge ogni cosa, o per i colori che sembrano dipinti con calma, o forse per quel senso inspiegabile di essere dentro qualcosa di più grande. Non è facile da spiegare, ma chi c’è stato lo sa.
Che si resti solo per un paio d’ore o per tutta la giornata, tra i riflessi sull’acqua e il profumo dei pini, qualcosa dentro cambia. Magari poco, magari tanto. Ma cambia. E si torna a casa con quella sensazione rara di aver respirato davvero. Dove ogni stagione racconta una storia diversa e ogni passo sembra un ritorno all’essenziale. Dopotutto, non serve molto per sentirsi bene. A volte basta un lago, una leggenda e il tempo di ascoltarli davvero.
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