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L’isola greca a un’ora da Atene che pochi conoscono (e che vale il viaggio)

Tempio di Afaia sull'isola di Egina
Isole

Scoprire l’isola di Egina è come aprire una finestra su un’altra Grecia, più autentica e sorprendentemente vicina ad Atene.


Circondata dalle acque calme del Golfo Saronico, Egina è una delle isole greche più accessibili dalla capitale, ma anche una delle più sottovalutate. Eppure, tra pistacchi profumati, templi antichi e spiagge dorate, questo piccolo gioiello nasconde più di quanto si possa immaginare. Perfetta per un weekend fuori rotta o come tappa rilassante durante un tour in Grecia, lascia un ricordo vivido, profumato di mare e di pini.

Per chi ha voglia di staccare la spina in modo semplice, ma con stile, bastano poche ore per sentirsi subito altrove. L’importante è saper rallentare e lasciarsi guidare dai ritmi lenti dell’isola: niente orari fissi, niente traffico, solo il rumore delle cicale e lo sciabordio del mare.

Egina tra storia antica e sapori locali


Non serve essere appassionati di archeologia per restare colpiti dal Tempio di Afaia, uno dei siti più affascinanti dell’isola. Situato su un’altura immersa nella pineta, domina il paesaggio con una grazia austera. Si dice che, insieme al Partenone e al tempio di Poseidone a Capo Sounion, formi un “triangolo sacro” perfettamente allineato. Coincidenze? Forse. Ma è difficile non percepire una certa energia speciale, specie quando la luce del tramonto accende le colonne di riflessi dorati.

Ma Egina non è solo pietra e storia. Il cuore pulsante dell’isola si trova nei mercati del porto, tra le barche dei pescatori e i carretti che vendono pistacchi di Egina, una vera delizia locale. Piccoli, intensi, quasi dolci: chi li assaggia difficilmente riesce a tornare indietro. Vengono usati in tutto, dai dolci alla salsa per il pesce, e profumano ogni angolo dell’isola.

porto di Egina
© stock.adobe.com

E poi ci sono i monasteri, nascosti tra le colline. Quello di Agios Nektarios, con la sua cupola imponente e il fascino discreto, accoglie pellegrini e curiosi. L’atmosfera è quieta, a tratti sospesa, e si cammina tra icone e silenzi, come se il tempo avesse rallentato.


Cosa vedere (e gustare) in un giorno a Egina

L’isola è piccola, ma non si esaurisce in una corsa contro il tempo. Meglio prendersela con calma e seguire qualche tappa chiave:

  • Porto di Egina: un mix di barche, cafè sul mare e neoclassico decadente. Perfetto per un caffè freddo o un ouzo al tramonto.
  • Tempio di Afaia: come già detto, merita una deviazione. Magari al mattino presto, per goderselo in silenzio.
  • Monastero di Agios Nektarios: luogo spirituale e molto sentito dai locali.
  • Villaggio di Perdika: un piccolo borgo di pescatori con taverne affacciate sull’acqua. Da qui partono anche le barche per l’isolotto disabitato di Moni.
  • Pistacchi ovunque: dalle bancarelle alle gelaterie, fino alle torte casalinghe servite nelle panetterie.

Per il pranzo, vale la pena provare una taverna sul mare. Il pesce fresco è protagonista, magari accompagnato da melitzanosalata (crema di melanzane) e insalata greca con feta vera, non quella confezionata che si trova ovunque. I prezzi? Più bassi rispetto ad altre isole più famose.


Il fascino semplice di un’isola fuori dalle rotte

Non ci sono resort di lusso né locali alla moda. A Egina si dorme in pensioni a conduzione familiare, si gira in motorino e si nuota in calette senza nome. C’è qualcosa di liberatorio in questa semplicità, che restituisce al viaggio la sua essenza più vera.

Molti ateniesi la scelgono per il weekend, anche solo per una giornata, visto che il traghetto impiega meno di un’ora. Ma si dice che chi decide di restare una notte, poi vorrebbe fermarsi molto di più. Sarà per quel mix perfetto tra vicinanza e fuga, tra familiarità e scoperta.


E anche se è difficile dirlo ad alta voce, in fondo, è un bene che Egina non sia ancora diventata una meta di massa. Perché mantiene intatto quel suo equilibrio fragile, dove tutto sembra a misura d’uomo. Si può ancora camminare tra i vicoli senza Google Maps, fidarsi dei consigli del fruttivendolo o perdersi tra le bancarelle senza fretta.

Se c’è un’isola da scoprire prima che lo facciano tutti, forse è proprio questa. E chissà, magari una volta arrivati, si resterà più di quanto si era previsto.

Foto copertina | © stock.adobe.com


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