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Il Castello di Peles: una meraviglia Reale nascosta tra le montagne della Romania

castello di Peles
Idee di viaggio

Scopri la storia affascinante e i segreti del Castello di Peles, un gioiello architettonico ricco di arte e innovazione.


Il Castello di Peles, concepito come residenza estiva del Re Carlo I di Romania, rappresenta una delle meraviglie architettoniche più affascinanti d’Europa. Situato nella pittoresca valle del fiume Peles, questo castello è un vero e proprio tesoro nascosto, che unisce storia, arte, e tecnologia in un unico, magnifico edificio.

Storia e leggende dietro le mura di Peles

La costruzione del Castello di Peles iniziò nel 1875, voluta da Re Carlo I come residenza estiva. Circa 39 anni dopo, l’opera fu completata, grazie al lavoro di oltre 400 artigiani e migliaia di operai. Questi provenivano da tutto il mondo, creando un cantiere di diversità culturale senza precedenti.


Durante la guerra d’indipendenza del 1877, i lavori furono interrotti, riprendendo solo due anni dopo. Il castello, con i suoi 3500 mq, divenne un simbolo di innovazione, essendo il primo in Europa con riscaldamento ed elettricità centralizzati.

Gli interni, completati principalmente sotto la guida della regina Elisabetta, riflettono un mix eclettico di stili, con 160 stanze dedicate a culture diverse. La storia del castello è intrisa di leggende e anecdote reali, rendendolo non solo un monumento architettonico ma anche un testimone vivente della storia romena.

Innovazione e bellezza: un castello avanti con i tempi

Il Castello di Peles si distingue per le sue innovazioni tecnologiche. Fu il primo in Europa con riscaldamento centralizzato. Questo sistema avanzato garantiva un comfort inimmaginabile per l’epoca. Anche l’elettricità centralizzata era una novità assoluta, illuminando il castello in modo uniforme.


castello di Peles
© stock.adobe

Nel 1883, l’installazione di un ascensore rappresentava un’ulteriore prova dell’avanguardia del castello. L’anno successivo, l’introduzione di un impianto elettrico e telefonico migliorava le comunicazioni interne. Queste caratteristiche rendevano Peles un simbolo di modernità. L’impianto di aria calda, premiato a Parigi nel 1878, sottolineava l’attenzione alla qualità della vita.

Queste innovazioni non erano solo un lusso, ma riflettevano la visione progressista del Re Carlo I. Il castello, quindi, non era solo una dimora ma un esempio di come la tecnologia potesse migliorare la vita quotidiana.


Un crogiolo di culture e stili

Il Castello di Peles incarna un vero melting pot culturale. Ogni stanza riflette un paese diverso, mostrando una diversità culturale unica. Materiali come alabastro, legno di tiglio dorato, madreperla, e sete turche decorano gli interni, creando ambienti ricchi e vari. Le 160 stanze sono un viaggio attraverso stili e epoche differenti, da rinascimentali a moreschi. Sono decorate seguendo lo stile di vari paesi, offrendo una panoramica globale dell’arte e dell’arredamento.

La Sala delle Armi custodisce un’armatura completa unica in Romania, simbolo di maestria artigianale. La Biblioteca, con il suo passaggio segreto, rivela un mondo di mistero e conoscenza. Ogni stanza del castello narra storie di epoche e culture diverse, arricchite da opere d’arte di El Greco, Tiziano, e Rembrandt.


La varietà linguistica del cantiere, con fino a 14 lingue parlate, sottolinea l’apertura internazionale del progetto. Questa diversità si riflette anche nell’arredamento, con pezzi che vanno da tappeti orientali a arazzi fiamminghi. Il Castello di Peles non è solo un’attrazione turistica, ma un ponte tra culture, epoche, e stili artistici.


Il Castello di Peles è molto più di una semplice residenza estiva reale; è un simbolo dell’innovazione, della cultura, e della storia della Romania. La sua architettura imponente, le innovazioni tecnologiche, e le ricche collezioni d’arte lo rendono una destinazione imperdibile per chiunque voglia immergersi nella bellezza e nella storia di questo paese. Visitarlo significa fare un viaggio attraverso il tempo, scoprendo i segreti e le storie di coloro che hanno vissuto tra le sue mura.

Foto copertina | © stock.adobe


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