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La Montagna Spaccata, un luogo magico da scoprire a Gaeta

montagna spaccata di gaeta
In Italia

Scopri la meravigliosa Montagna Spaccata di Gaeta, un luogo leggendario intriso di storia, fascino e spiritualità.


Un luogo che sembra uscito da una leggenda, dove la roccia si apre verso il mare come se volesse raccontare un segreto custodito da secoli. La Montagna Spaccata di Gaeta non è solo una meraviglia naturale, è un concentrato di storia, spiritualità e mistero che continua a incantare chiunque metta piede su questo promontorio.

Ci si ritrova immersi in un’atmosfera sospesa, dove il tempo pare essersi fermato. E quella spaccatura nella roccia? Non sembra proprio opera della sola natura…

Montagna Spaccata di Gaeta: tra leggenda e fede


Si dice che la Montagna Spaccata di Gaeta si sia divisa al momento della crocifissione di Cristo. Un evento cosmico, una ferita nella roccia che ha dato vita a un paesaggio unico nel suo genere. Proprio qui, nel cuore del Monte Orlando, una fenditura spacca la montagna e scende fino al mare, accogliendo le acque del Golfo di Gaeta come in un abbraccio solenne.

Ma davvero la terra si spezzò per un dolore divino? Chissà. Quello che è certo è che le acque limpide che penetrano tra le pareti rocciose hanno scavato grotte e insenature, rifugi perfetti per i pirati di un tempo.

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© stock.adobe.com

Il luogo trasuda di silenzio e imponenza. Tra le pareti della montagna, come incastonato in un altare di pietra, si trova il Santuario della Santissima Trinità, una delle mete spirituali più suggestive del Lazio. Non è difficile capire perché, una volta arrivati fin là, si avverta il bisogno di rallentare, respirare e lasciarsi attraversare dalla pace che avvolge tutto.


Il Santuario della Santissima Trinità: un’eredità millenaria

Fondata nel lontano 930 d.C., questa chiesa sorge sulle vestigia della Villa romana di Munazio Planco, generale dell’antica Roma. Inizialmente gestita dai Benedettini per quasi dieci secoli, il Santuario è stato poi rianimato nel XIX secolo dai Frati Francescani Alcantarini, grazie anche al sostegno del re di Napoli Ferdinando II.

Il Santuario ha visto passare santi, re e papi. Tra i visitatori più celebri: San Filippo Neri, Ignazio di Loyola, Bernardino da Siena e Papa Pio IX. Un via vai di anime devote e curiose, tutte attratte da quel misto di sacro e sublime che qui sembra più intenso che altrove.


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Successivamente, vi si alternarono i Pallottini e i missionari del P.I.M.E., che ancora oggi custodiscono il luogo. Basta un attimo per sentire quanto questo santuario sia ancora vivo, nonostante i secoli.

La Grotta del Turco: tra mito e mare

Dal piazzale del Santuario partono circa 300 gradini scavati nella roccia che portano a una cavità marina dal nome evocativo: la Grotta del Turco.


Il nome? Deriva da un’antica leggenda che ha come protagonista un pirata saraceno. Incredulo davanti alla narrazione della spaccatura della montagna, il pirata avrebbe poggiato la mano sulla roccia per reggersi… e questa, miracolosamente, si sarebbe ammorbidita, lasciando impressa l’impronta della sua mano. Una sfida alla fede, pare, che si è trasformata in una prova eterna.

Suggestione o miracolo? Poco importa, perché la discesa verso la grotta, tra rimbombi d’acqua e pareti scure, è già di per sé un’esperienza da brividi.

Cappella sospesa sul mare e via Crucis tra le rocce

Nel 1434, un terremoto fece precipitare un grande masso, che rimase incastrato tra due pareti della montagna. Lì, sospesa tra cielo e mare, è stata costruita una cappella, piccolo gioiello architettonico da cui si gode una vista spettacolare su una falesia alta 150 metri.

Ma non è tutto. Lungo il percorso che attraversa la fenditura si incontrano le stazioni della Via Crucis, realizzate nel 1849 in maiolica e decorate con i versi del Metastasio. In fondo al cammino, ad aspettare, c’è il cosiddetto Letto di San Filippo, un giaciglio in pietra dove il santo si fermava in meditazione.

Dove si trova e come arrivare alla Montagna Spaccata

Hai voglia di vedere tutto con i tuoi occhi? La Montagna Spaccata si trova nella splendida città di Gaeta, in provincia di Latina, tra Sperlonga e Formia. È immersa nel Parco Regionale di Monte Orlando, un’area naturale protetta che regala scorci mozzafiato e una biodiversità tutta da scoprire.

Ci si arriva facilmente:

  • In auto: segui via SS. Trinità, dal centro di Gaeta ci vogliono circa 10 minuti. All’ingresso del santuario c’è un parcheggio panoramico.
  • In treno: da Roma prendi un regionale per Formia-Gaeta e poi un taxi fino al Santuario.
  • A piedi: per gli amanti del trekking, esiste un suggestivo sentiero panoramico che parte dal centro storico.

Orari e curiosità per la visita

Il Santuario della Montagna Spaccata è aperto tutti i giorni con orario 09:00 – 12:00 e 15:00 – al tramonto. La Grotta del Turco può essere visitata negli stessi orari, ma chiude leggermente prima: alle 17:45. L’ingresso è a offerta libera, come spesso accade in questi luoghi carichi di storia.

E se alla fine della visita ti verrà voglia di restare un po’ di più… beh, non sarebbe poi così strano. Certi posti ti restano dentro e fanno venire voglia di tornare. O di non andare più via.

Foto copertina | © stock.adobe.com


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