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Come concimare le orchidee in primavera: 3 segreti da sapere

donna regge un'orchidea rosa in vaso nelle mani
Piante e giardinaggio

Concimare le orchidee in primavera può sembrare semplice, ma i dettagli fanno tutta la differenza.


Quando si parla di orchidee, la mente corre subito alla loro eleganza, ai colori vivaci e a quell’aura esotica che trasmettono. Ma per ottenere fioriture abbondanti e foglie lucide, la concimazione primaverile gioca un ruolo fondamentale. Proprio in questa stagione, infatti, la pianta si risveglia dal riposo invernale e ha bisogno di nutrimenti mirati per svilupparsi al meglio.

E allora perché non iniziare da subito con qualche accorgimento semplice? Un piccolo gesto in più oggi può fare la differenza tra un’orchidea qualunque e una che lascia senza parole.

I benefici della concimazione primaverile delle orchidee


Nel periodo primaverile, le orchidee entrano in una fase di crescita attiva. Nuove radici, foglie più grandi e la promessa di una fioritura spettacolare: tutto dipende dalla disponibilità dei giusti elementi nutritivi.

In genere, si pensa che queste piante siano delicate, ma è interessante notare come reagiscano positivamente a una concimazione bilanciata, specialmente se fornita con regolarità. L’obiettivo non è solo stimolare la fioritura, ma anche rafforzare il sistema radicale e rendere la pianta più resistente a stress ambientali.

In primavera si consiglia di usare fertilizzanti con una buona proporzione di azoto (N) per favorire lo sviluppo vegetativo, insieme a fosforo (P) e potassio (K) per sostenere fiori e radici. La sigla NPK, spesso riportata sulle confezioni, è da tenere d’occhio.


Ecco un dettaglio curioso: alcune varietà di orchidea, come la Phalaenopsis, iniziano la fioritura proprio quando ricevono il giusto equilibrio tra luce e nutrienti. È un po’ come se capissero che è arrivato il momento di mettersi in mostra.

Tempi, frequenza e prodotti naturali: tutto ciò che serve sapere

Si sente spesso dire che meno si fa, meglio è. Ma nel caso delle orchidee, questo vale solo in parte. La chiave sta nella costanza, più che nella quantità.


Durante la primavera, si consiglia di concimare ogni 10-15 giorni, preferibilmente dopo l’innaffiatura, per evitare di danneggiare le radici. L’acqua è sempre una buona alleata: aiuta a distribuire uniformemente i nutrienti e previene l’accumulo di sali nel substrato.

Per chi predilige un approccio più naturale, ecco alcune alternative efficaci:


  • Tè di compost diluito: fornisce microelementi e migliora la vitalità del terreno.
  • Acqua di cottura delle verdure (raffreddata e non salata): contiene potassio e calcio, preziosi per le piante.
  • Gusci d’uovo sbriciolati: rilasciano calcio lentamente nel tempo.
  • Infuso di ortica: ottimo stimolante per la crescita.

Attenzione, però: naturale non significa sempre innocuo. Anche i rimedi fatti in casa vanno usati con criterio, evitando dosi eccessive o miscele improvvisate. Un errore comune è quello di “nutrire” troppo, credendo di fare il bene della pianta. In realtà, si rischia solo di bruciarne le radici o alterare il pH del substrato.

Come scegliere il concime più adatto e usarlo nel modo corretto

Non esiste un concime universale per tutte le orchidee. Alcune specie richiedono un apporto maggiore di fosforo, altre di azoto. Ma una regola è valida per tutte: mai utilizzare un prodotto concentrato senza averlo prima diluito correttamente. Un dosaggio errato può fare più danni che benefici.

La scelta ideale ricade spesso su fertilizzanti liquidi specifici per orchidee, a base di elementi organici e microelementi. Meglio ancora se arricchiti con magnesio e ferro, utili per mantenere le foglie verdi e sane.

Inoltre, è consigliabile alternare cicli di concimazione con periodi di “riposo”, in cui si sospende l’apporto di nutrienti per qualche settimana. Questo aiuta a non sovraccaricare la pianta e simula le condizioni naturali del suo habitat.

Un altro trucco semplice? Spruzzare una soluzione molto diluita di concime anche sulle foglie, ma solo al mattino presto, per evitare che la luce solare diretta le danneggi. Non tutti lo fanno, ma questa piccola attenzione può favorire l’assorbimento dei nutrienti anche attraverso la superficie fogliare.

Per chi si avvicina per la prima volta alla cura delle orchidee, può sembrare tutto complicato. Ma con un po’ di osservazione e qualche prova, si impara presto a capire ciò che ogni pianta preferisce. E vedere un nuovo stelo fiorale spuntare all’improvviso… beh, è una soddisfazione difficile da descrivere.

Vale la pena provare, no?

Foto copertina | © stock.adobe.com


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